Cosa sono i quartieri, qual è la loro attività, cos’è il comitato dei quartieri, c’osè l’8 settembre, cos’è la sagra del Fuoco? I “Quarte” sono associazioni storiche di Recco che si occupano dell’organizzazione dei festeggiamenti in onore di N.S. del Suffragio, Patrona e Protettrice di Recco. Sono 7: Bastia, Collodari, Liceto, Ponte, San Martino, Spiaggia, Verzemma.

Erroneamente si pensa che i “Quarte” siano in letargo dal dieci di settembre fino al trentuno di agosto… e che si svegliano dal lungo sonno annuale all’inizio di settembre, per far echeggiare tutta la vallata con i loro” botti”… Sarà vero? Ma la realtà è ben diversa: il lavoro intorno alla fetsa inizia… il 10 settembre! e termina il 9 settembre (dell’anno dopo) con la “Descoperta”, la Messa di ringraziamento. Il culmine è l’8 settembre , quando la solenne processione con l’arca argentea della Madonna attraversa le vie cittadine festeggiata dai quartieri con le sparate e con i fuochi.

L’8 SETTEMBRE È IL GIORNO DELLA NATIVITÀ DELLA VERGINE AVVENUTA ALLE 3.30 DEL MATTINO.

I quartieri salutano particolarmente questo momento con una fragorosa sparata di “mascoli” al termine della quale si celebra la S.Messa dell’Alba con la partecipazione di molti Rechellini.

L’organizzazione del quartiere moderno, che salvaguardia le preziose tradizioni dei padri trasportate nella realtà attuale, è molto importante ed ha portato i sette storici Quartieri a costituire nel 1990 il comitato permanente quartieri Sagra del Fuoco al quale è stato demandato il coordinamento globale dell’attività dei quartieri. Organizzare, pianificare, collaborare, predisporre, programmare, sono le realtà del Comitato, il lavoro dietro le quinte della festa. Tutto questo però non ha sminuito l’importanza dei singoli quartieri, i quali anzi ne traggono solo vantaggi.

“Anda a turno”: i quartieri organizzano le coppie di giovani che raccolgono le offerte tra i “mugugni” della gente cercando di onorare la storica “sacchetta”, rallegrando il paese con le loro divise colorate.

“A sparata”: la sparata di “mascoli” coinvolge anziani e giovani con arte e passione tale da essere considerata più importanete dei fuochi artificiali, senza risparmiare alcuna energia perchè è l’antico saluto dei “Madonnini” alla Sacra Vergine.

“I Foeghi”: ovvero la festa civile, la “Sagra del Fuoco”. E’ sicuramente l’attività che si è sviluppata maggiormente negli ultimi anni, grazie ai membri dei quartieri che seguono le feste nazionali con molta attenzione, contattando i migliori “maestri” dell’arte pirotecnica che portano a Recco le loro ultime novità.

Ogni quartiere è idealmente in gara con gli altri per effettuare lo spettacolo pirotecnico più bello, più potente, più particolare, più nuovo in un crescendo di colori e colpi che lasci a bocca aperta gli spettatori accorsi non solo dalla nostra Regione ma, anche da molte altre parti d’Italia. Alla fine un vincitore vero e proprio non c’è perche non esiste una giuria che assegni il riconoscimento al migliore ma questo non è rilevante: la cosa più importante è la buona riuscita della festa nella sua globalità; le rivalità tra quartieri sono state abbandonate da tempo.

“L’Ostaia”: la casa dei quartieri. L’osteria si è modernizzata e da semplice bar dove si poteva bere “un gotto de vin bon”, è diventata un vero e proprio ristorante degno della buona cucina Recchelina, invaso da maree di persone affamate che mettono a dura prova l’abilità di cuochi e dei camerieri che con molta velocità e passione svolgono per alcuni giorni un lavoro diverso dal solito.

Tutto questo costituisce la tradizione “Della Madonna dell’8” della Città di Recco e dei Quartieri.

I SETTE QUARTIERI E LA LORO STORIA

QUARTIERE BASTIA –

“Dal 1907 a Recco per la Sagra del Fuoco” cita l’enorme striscione che sovrasta il tendone dello stand gastronomico del quartiere. Era infatti il 29 Agosto del 1907 quando un gruppo di Recchelini decise di dar vita ad uno dei sette quartieri che partecipavano ai festeggiamenti in onore di N.S. del Suffragio, Patrona e Protettrice di Recco. Il quartiere è situato sulle alture di levante e comprende le località Bastia, dalla quale prende il nome, fino al Comune di Camogli, Carbonara e Treganega Bassa. In ottantasette anni di storia anche questo quartiere subì come gli altri le vicissitudini dei vari conflitti: ma sempre l’8 settembre la bandiera bianca, colore del quartiere, sventolava sull’asta. Il 1982 fu un anno importantissimo per “Bastia”: alcuni amici suoi componenti in quell’anno riaccesero la polvere della sparata continuando e consolidando l’antica tradizione dei propri padri.

QUARTIERE COLLODARI –

Il 23 marzo 1822 l’Arcivescovo di Genova Mons. Luigi Lambruschini scrisse al Cardinale Rivarola a Roma della richiesta, da parte della popolazione di Recco, delle auree corone per la loro protettrice. Per la concordata donazione si formarono vari comitati per festeggiare l’incoronazione della Madonna del Suffragio. Per le sparate si incaricarono i Quartieri: Orti, Fiume, Collodari, Cottù e S. Nicola e da testimonianze ritrovate negli archivi parrocchiali possiamo affermare che già da allora il Quartiere “Collodari” festeggiava con sparo di mortaletti la Solennità di N.S. del Suffragio.Da allora molte cose sono cambiate, ma la principale è l’introduzione dei meravigliosi fuochi pirotecnici che l’estro e la professionalità delle migliori ditte italiane del settore hanno dato vita a quella che da esperti è stata definita la più grande sagra del fuoco del Nord Italia. “Collodari”, situato sulle prime alture di Recco, porta avanti le vecchie tradizioni abbinando di anno in anno nuovi spunti per rendere più avvincente ed entusiasmante la festività, e tra le altre cose come sempre organizza un grande stand gastronomico dove si possono gustare le specialità locali quali la focaccia al formaggio, la caponadda, le verdure ripiene ed altro.

QUARTIERE LICETO –

Fino dalla sua costituzione, avvenuta nella prima metà del 1800, il Quartiere Liceto ha sempre partecipato ai festeggiamenti in onore di N.S. del Suffragio, Patrona e Protettrice di Recco. Comprende la zona est di Recco delimitata a sud dalla Stazione, a ovest da Via Roma e a nord del torrente Ne; su queste colline, fra secolari castagni, si trova la sua sede, ” Il Casetto dei Mascoli “, donato da Gio Buono Zerega nel 1896. I Madonnini di Liceto sono sempre stati molto schivi e riservati ma al tempo stesso radicati in quelle tradizioni dei padri che li hanno sempre spronati a far ben figurare il quartiere nella festa dell’8 settembre. Un aneddoto importante ci riporta al 1949 quando la processione dovette fare 2 giri del paese prima che Liceto fosse in grado di dar fuoco al suo finale che comprendeva ben 43 fermate. Ma non solo, il macchinista del rapido Roma-Genova, che alle 23 passava da Recco, colpito dalla grandiosità dello spettacolo fermò il convoglio di sua iniziativa per assistere ai fuochi. Erano altri tempi quelli, oggi la festa si è dovuta adeguare ad una nuova realtà, ma la nostra storia…..continua.

QUARTIERE PONTE –

L’antico Quartiere San Nicola si trasformò nel Ponte nel 1700 quando la vecchia strada romana che univa Genova alla Toscana venne trasformata in “Via Regia” e lungo il suo tragitto fu costruito un ponte a scavalco del torrente Recco. Tale ponte fu in seguito distrutto nel 1915 a causa di una nefasta alluvione. Il Quartiere Ponte che comprende la zona del centro cittadino tra il Comune e il ponte della Ferrovia e la collina di Megli, fino al confine di Sori, ha conservato nel tempo i suoi colori: il bianco e il rosso, colori di Genova, e il suo stemma raffigurante un antico cannone donato al quartiere ed una casetta dove i vecch
i membri conservavano polveri e quanto necessario per i festeggiamenti della Madonna. N.S. del Suffragio era oggetto di culto già nel 1500, ma fu incoronata dal Vaticano solo l’8 settembre 1824, data che ancora oggi è ricordata e commemorata da tutti i quartieri di Recco che festeggiano la loro Patrona con la stessa dedizione di un tempo.

QUARTIERE S. MARTINO –

Il Quartiere di San Martino da tempo immemorabile si dedica ai festeggiamenti, per l’8 settembre, giorno dell’incoronazione di N.S. del Suffragio, Patrona di Recco. L’attuale denominazione che prende il nome dall’Oratorio attiguo al Santuario del Suffragio e dalla scalinata che da via Pisa sale sulla collina di Megli, ha sostituito dalla fine degli anni venti, l’antico nome di Quartiere Fiume. Il nome originario viene ancora usato allorquando il quartiere partecipa ai festeggiamenti in onore di San Rocco, nella vicina frazione. Il quartiere territorialmente comprende tutta la zona cittadina, su entrambi i lati del torrente, intorno al Santuario stesso, oltre il torrente. E’ qui che ogni anno, in occasione della Festa, viene allestito lo stand gastronomico, ormai famoso per la preparazione dei piatti tipici della cucina recchelina. Ai componenti del quartiere piace ricordare che tra di loro vi è il decano degli sparatori recchesi: Giuseppe “Pino” Figallo, che costituisce la memoria storica, non solo del Quartiere San Martino, ma di tutta la tradizionale Festa dell’8 settembre. E’ grazie agli uomini come lui che questa festa ultracentenaria, è passata indenne tra guerre, lutti, rovine ed avversità di ogni genere, conservando la genuinità e la spontaneità di un tempo, confermando l’immutata devozione de recchesi per la loro Patrona.

QUARTIERE SPIAGGIA –

Michele Bozzo, Cicci Porcu e altri, in seguito alla scissione del Quartiere Ponte nel 1950, costituirono l’odierno Quartiere Spiaggia. Il primo anno, non avendo mezzi, salutarono N.S. del Suffragio con “l’incendio della diga”, raccolsero vecchi copertoni, li inzupparono di benzina e li incendiarono sulla diga a mare. Nell’immediato dopoguerra il quartiere rappresentato da quattro ragazzi privi d’esperienza stesero la loro sparata sulle macerie delle case a mare e sistemarono il “riondino” sotto la Chiesa dei Frati, sfortunatamente il mare, ingrossatosi, lo bagnò, ma alcuni volenterosi di altri quartieri li aiutarono a spostarlo e gli inesperti ragazzi poterono così dar fuoco alla loro prima sparata. Il primo spettacolo pirotecnico risale al 1955, in quell’anno nasce il “Nuovo Quartiere Spiaggia” che spese l’iperbolica cifra di L. 175.000. In seguito il quartiere interruppe la sua partecipazione senza però mai smettere di salutare il passaggio dell’Arca. Nel 1976, grazie ad alcuni appassionati e alla bravura del fuochista Raffaele Liccardo, il quartiere riprese alla grande e attirando la simpatia dei più giovani, si è migliorato di anno in anno, ed oggi, “Il Quartiere dei Bambini” è uno dei più grandi e più forti.

QUARTIERE VERZEMMA –

Posto sulle alture della vallata di San Rocco, Verzemma è uno dei quartieri più vecchi nella storia delle tradizioni di Recco. Già dalla metà del Settecento, gli abitanti di questa frazione sparavano salve di cannone in onore di N.S. del Suffragio. Nell’immediato dopoguerra e nel corso degli anni, si susseguirono molte famiglie a capo del Quartiere Verzemma, ma la famiglia più famosa e tuttora dedita con passione alle varie attività del quartiere è quella dei fratelli Macchiavello, meglio conosciuta con il soprannome di “I gatti de Verzemma” in quanto erano talmente in tanti da essere paragonati a una cucciolata. Vanto del quartiere è la sparata di mezzogiorno detta “A sparata di Recchelin” per la quale vengono impiegati circa 5000 mascoli ed oltre 50 cannoni. Parlare di questo importante spettacolo di fuoco significa ricordare sempre la figura più caratteristica di tutto il quartiere: “Titta de Verzemma”, tragicamente scomparso nel 2002 in seguito ad un incidente stradale.

Testo di C. Guglieri adetto stampa del comitato Sagra del fuoco.